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E’ finito il mese di aprile e oggi siamo entrati nel mese di maggio nei terreni delle Cantine Coli. Giorni di pioggia intensa e poi, già dai primi giorni della settimana, sole pieno e temperature costantemente intorno ai 20 gradi. Con le minime però ancora bassine.
L’esposizione al sole nel frattempo è cresciuta in modo considerevole, il sole sorge intorno alle 6.10 circa e tramonta dopo le 8.15, quasi 14 ore di esposizione alla luce. E questo nella vita della vite è cruciale, perché è una pianta che ama il caldo e la luce.
Nella settimana che chiude aprile nelle vigne di Cantine Coli c’è stata la ‘scacchiatura’ come si vede nella foto dei tre germogli che possiamo orientativamente indicare come ore 11, ore 2 e ore 7. Quindi 7 rimane e tra ore 11 e ore 2 viene tolto ore 2 perché più piccolo e debole rispetto all’altro. I tralci di sangiovese adesso sono di una lunghezza che varia dai 15 ai 20 centimetri. [ foto di copertina] qui si vede il prima e il dopo cioè quando il cacchio è stato rimosso, una volta eliminato con un semplice gesto della mano, viene buttato a terra, per diventare a sua volta nutrimento e compost per la vigna.

La scacchiatura è una operazione che si svolge agli inizi di maggio e si attua con la eliminazione di tutti i germogli in eccesso. Ha come obiettivo di dare alla pianta una chioma ‘aperta all’aria e alla insolazione’, per far penetrare con facilità questi due elementi cruciali allo sviluppo del grappolo.

E’ primaverile perché si svolge sui germogli appena spuntati ‘verdi’ quindi morbidi e flessibli che si possono staccare anche senza bisogno di forbici o cesoie. Molte piante da frutto, e anche la vite come l’olivo, necessitano di questa azione perché così rimangono attivi solo i tralci che portano i grappoli o quelli che potranno fruttificare l’anno seguente. E’ una azione che equilibra la vitalità della pianta e migliora la penetrazione di eventuali medicazioni in caso di aggressione di parassiti.

A vista vengono rimossi tutti quei germogli che la pianta in un eccesso di energia vitale spinge all’esterno nella parte di legno vecchio e generalmente non fruttiferi ( in questo caso prendono il nome di ‘polloni’ o, in modo ancora più esplicativo, ‘succhioni’ perché come vampiri succhiano energia alla pianta). Anche nella pianta dell’olivo che sta di fianco alla vigne si è da poco svolta questa operazione di potatura che non a caso coincide con la celebrazione della domenica delle Palme, qui da noi sostituite con rami di olivo.

Per curiosità va detto che la parola cacchio che deriva dal più antico ‘cacciare fuori’ ‘buttare fuori’ o ‘germogliare’ ha anche un ben noto (e altro…) significato)!.

Infatti è diventata nel tempo anche un modo esclamativo in ambito gergale e popolare come sostitutivo della parola ‘…azzo’, non a torto ritenuta troppo volgare e non utilizzabile in contesti sociali. Anche il cinema e la televisione ha spesso usato la parola cacchio per coprire il suo vero significato. Su questo vale la gag di Totò che nel famoso film dedicato ad un personaggio della cronaca (lo smemorato di collegno) esclama appunto la parola cacchio al posto di … azz!