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In questa prima domenica di settembre l’appuntamento come sempre è su in vigna.
Giacomo Coli è insieme a Belinda Coli, Filippo Coli e Gianluca Coli davanti alla distesa di vigne: sono qui per decidere la strategia e la tempistica per la vendemmia visto che in alcune piccole particelle era già iniziata in settimana e ora con la delicata fase settembrina si entra nella fase cruciale della vendemmia. Quella che determina la qualità e la struttura del vino che verrà.

Giacomo Coli sta osservando da vicino quello che è il protagonista della vendemmia: il grappolo d’uva, in questo caso di sangiovese.

Se ci fosse uno zoom come nel cinema, a questo punto ci si avvicinerebbe sempre di più, per vedere come è fatto l’acino o chicco: lo scopriremmo di forma rotonda e leggermente allungata, con dei colori bellissimi si va dal viola scuro, al rosso intenso.
Se ci si avvicina ancora di più si vede che l’acino è avvolto e protetto da una pellicola, ricoperta da un materiale ceroso. Se si potesse penetrare quella pellicola per andare a vedere cosa c’è all’interno del chicco, troveremmo la polpa che è il boccone del succo, che a sua volta contiene i semi. E’ in questo micro laboratorio, racchiuso all’interno del chicco, che si stanno ultimando i processi di maturazione e trasformazione degli zuccheri.

Giacomo Coli prende un chicco, prova l’elasticità e controlla la maturazione, poi lo assaggia per giudicare se è scoccato il momento di vendemmiare anche quella particella di vigna. E’ sanissimo e pronto. Su parte!

Generalmente si parte dal basso del filare della vigna e in piccoli gruppi si sale il pendio, scegliendo grappolo per grappolo. Si tagliano i grappoli utilizzando delle piccole cesoie o, in alcuni casi, un piccolo coltellino a punta ricurva. Si usano dei guanti da lavoro, come quelli da giardino, per evitare di essere punti da vespe, api o altri insetti che ronzano beatamente in vigna.

Si taglia il grappolo, stando attenti a che sia privo di muffa o di acini marciti. Evitando quelli umidi o bagnati che potrebbero per accesso di acqua alterare il mosto. Il grappolo deve essere senza foglie. A questo punto si mette il grappolo, delicatamente, in una cesta bella capiente per evitare schiacciamenti.

Le cassette quando sono riempite vanno rovesciate in contenitori ancora più grandi. Tra il momento della raccolta e quello della pigiatura è bene che intercorra il minor tempo, perché più l’uva arriva integra e soda alla pigiatura e più buono sarà il vino … ma di questo parleremo più avanti seguendo passo- passo la lavorazione del vino delle Cantine Coli.

Ora torniamo ad ascoltare quello che sta dicendo Giacomo Coli ad alcuni amici che sono venuti a dare una mano per la vendemmia: “…Beh! Per me e per noi Coli è facile ripercorrere i punti di forza delle terre da vino. Ci siamo nati! Tutte le nostre fattorie ed i vigneti della Famiglia Coli sono posizionati al meglio ed esposti ottimamente. Li abbiamo scelti e selezionati sapendo quello che volevamo e cosa andavamo cercando.

Qui c’è un clima particolarmente adatto, qualità di uve che raggiungono la massima potenzialità, vitigni autoctoni che si incrociano di vitigni diversi, un terroir che gode di un microclima e di un suolo veramente eccezionale.”

“Ci credo che questo territorio è eccezionale – esclama Belinda Coli- in una giornata come oggi, dopo le piogge dei giorni passati, le temperature sfiorano i 30 gradi e poi la notte magari ti tocca metterti una maglia perché ci sono 15 gradi. Con questa escursione termica, in questo momento della stagione, ci sono le condizioni ideali per fare il vino, quello buono”.

Difficile per gli altri tre della famiglia Coli non essere d’accordo, su una verità che è tale da quando su queste terre ci facevano il vino gli etruschi.

Comunque, adesso che la vendemmia è nel momento clou, si sentono le voci di chi si chiama da un gruppo all’altro, qualcuno che canta in mezzo alla vigna e altri che riprendono il coro, c’è un odore dolciastro nell’aria …

Il sole è alto e ancora brucia sulla pelle e sui chicchi d’uva: in questi primi giorni di settembre sorge su queste vigne intorno alle 6:40 e tramonta circa 15 minuti prima delle 20:00. C’è in giro tanta luce che si protrarrà ancora per tanti giorni.