Ora che anche giugno è arrivato alla quarta settimana si vede in vigna il grappolo ormai chiuso, cioè quella fase fenologica in cui tutti i chicchi sono uno accanto all’altro, formati e ben visibili, così vicini e attaccati l’uno all’altro da non permettere il passaggio di luce ed aria.
Per verificare questo passaggio e per fare qualche foto sono arrivati presto di mattina, Gianluca Coli e Filippo Coli. Non molto tempo dopo sono saliti anche Giacomo Coli e Belinda Coli. Fa un gran caldo da queste parti. Così la discussione si è sviluppata subito intorno alla eccezionale stagione che stiamo vivendo qui nel Chianti, oltre alla consueta bassa piovosità tipica di quest’area, quest’anno c’è stata una forte accelerata nelle temperature. Le piante di vite è come se fossero già a metà luglio dice Giacomo Coli. Prende un grappolo e lo fa vedere a Gianluca Coli.
Tra non molto si verificherà la fase successiva e cioè l’invaiatura quando il chicco d’uva passa dal colore verde al colore caratteristico del vitigno – chiarisce Belinda Coli – che poi aggiunge: “ di norma le fasi che si succedono sono quella del chicco di pepe, grappolo chiuso e infine invaiatura che alla lettera sarebbe divenire ‘vaio’ cioè scuro”.
Di pioggia – dice Filippo Coli – neppure l’ombra e infatti i colori sono ormai quelli del luglio classico del Chianti. In questa settimana, che ha visto scollinare la primavera verso l’inizio dell’estate, siamo alla massima esposizione del sole. Anche se suona strano a dirsi da martedì 21 giugno è iniziata quella lenta ed inesorabile discesa che si concluderà a dicembre. Fa sempre meraviglia sapere che è proprio nel massimo fulgore dell’estate che si sta preparando il seme dell’inverno …
E’ mattina presto ma sono già 24 gradi e oggi si viaggia verso i 35°, oggi il sole è sorto alle 5.30 e tramonta un minuto dopo le 21. Luce quanta uno ne vuole, anche se la scarsità di pioggia ha frenato la crescita vigorosa dei tralci che infatti con la cimatura di questi giorni sono stati diradati ma senza dover esagerare. Se dovesse venire pioggia abbondante allora chissà, forse potrebbe esserci bisogno di un altro intervento di cimatura.
Per ora nelle foto ecco il prima e il dopo cimatura:
Belinda Coli parlando con Giacomo Coli ha domandato se era il caso di rigirare un po’ la terra per farla ‘rinfrescare’ e tutti anche Filippo Coli e Gianluca dopo aver discusso un po’ hanno stabilito che era il caso di procedere. Si tratta cioè di passare nello spazio che c’è tra filare e filare, e muovere la terra, con una zappatura leggera, così nel caso di pioggia potrà assorbire e drenare meglio; ma anche in caso di caldo prolungato servirà a mantenere il terreno più fresco ed arieggiato.
In molti vigneti ed anche in quelli delle tenute di Cantine Coli, oltre alla cimatura si pratica anche una operazione connessa che si chiama pettinatura e si fa portando – con le mani, delicatamente – i germogli che sono orientati verso l’interno si indirizzandoli verso l’esterno, sempre seguendo il principio che la vite è una pianta che è assetata di luce. Questa fase, come ribadisce prima Filippo Coli e poi Giacomo Coli, è anche decisiva per agevolare la maturazione dell’uva perché creando un corridoio ben definito tra i filari aumenta la circolazione d’aria\ventilazione e anche la luce.
E anche, ci fa sapere Gianluca Coli, che sarà poi più semplice anche il lavoro della vendemmia. Belinda si è divertita con le mani a ‘mettere a posto’ alcuni tralci indisciplinati: “ è un lavoro che richiede occhio e un po’ di pazienza ma si può fare facilmente con le mani, usando dei fili.”